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      Ed allora il regime sindacalista diventerebbe presto la stessa menzogna e la stessa tirannia che è diventata la cosiddetta dittatura del proletariato.
      Il rimedio a questo pericolo e la condizione perchè la rivoluzione riesca veramente emancipatrice stanno nel formare un gran numero d’individui capaci di iniziativa e di opere pratiche, nell’abituare le masse a non abbandonare la causa di tutti nelle mani di qualcuno e a delegare, quando delegazione è necessaria, solo per incarichi determinati e per tempo limitato. Ed a creare una siffatta situazione ed un siffatto spirito è mezzo efficacissimo il sindacato se organizzato e vissuto con metodi veramente libertari.
      b. L’unità sindacale38
      Si sente oggi da molti il bisogno di arrivare all’“Unità sindacale”, vale a dire di fondere insieme in un solo grande organismo le varie organizzazioni operaie che, pur avendo comune lo scopo della difesa e dell’attacco contro lo sfruttamento capitalistico, sono state finora divise ed in lotta tra di loro a causa di differenze nei fini ultimi che si propongono e nei mezzi di lotta preferiti, e spesso, purtroppo, per ambizioni di capi e rivalità di reclutamento. E già qualche risultato pratico sulla via dell’unione è stato raggiunto, come è la fusione dell’Unione Italiana del Lavoro e di qualche organizzazione bianca del Cremonese e del Bergamasco colla Confederazione Generale del Lavoro.
      Io, anche se dovessi su questo punto trovarmi in disaccordo con qualche compagno particolarmente affezionato ad una speciale organizzazione benemerita del proletariato italiano e più affine alle idee ed ai metodi anarchici, mi auguro che il movimento fusionista continui e progredisca fino ad abbracciare tutti quei lavoratori che in un grado qualunque ed in un qualsiasi modo sentono l’ingiustizia di cui sono vittime nell’attuale società, che vogliono lottare contro i padroni per il miglioramento e per l’emancipazione e che, comprendendo l’impotenza in cui si trova il lavoratore isolato, cercano nella solidarietà coi loro compagni di classe la forza di cui hanno bisogno.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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