Come del resto, a parte le questioni di parole, fu in realtà sempre un partito l’Unione Sindacale Italiana, come partiti o appendici, “masse di manovra” di partiti sono l’Unione Italiana del Lavoro e le Organizzazioni bianche
È vano dunque sperare, e per me sarebbe male il desiderare, che la politica sia esclusa dai sindacati, poichè ogni questione economica di qualche importanza diventa automaticamente una questione politica ed è sul terreno politico, cioè colla lotta tra governati e governanti che si dovrà risolvere in definitiva la questione dell’emancipazione dei lavoratori e della libertà umana.
Ed è naturale, è chiaro, che debba essere così.
Quindi necessariamente le organizzazioni operaie debbono proporsi una linea di condotta di fronte all’azione attuale o potenziale dei governi...
Ora, come fare a mantenere l’unità quando vi sono quelli che vogliono servirsi della forza dell’associazione per andare al governo, e quelli che credono che ogni governo è necessariamente oppressore e nefasto e quindi vogliono avviare quella stessa associazione alla lotta contro ogni istituzione autoritaria presente o futura? Come tenere insieme socialdemocratici, “comunisti” di Stato e anarchici?
Ecco il problema. Problema che si può eludere in certi momenti, in occasione di una lotta concreta che riunisce tutti, o almeno una grande massa, in un interesse ed un desiderio comuni, ma che risorge sempre e non è facile risolvere fino a che esistono condizioni di violenza e diversità di opinione sul modo di resistere alla violenza.
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