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      Ed oggi che la massa incomincia a rinsavire ed il momento sarebbe propizio per raccogliere le nostre forze, iniziare una larga e sistematica propaganda e prepararci per poter mettere a profitto gli eventi che maturano, oggi ancora noi restiamo impotenti ed inerti, perchè divisi ed indecisi sul da farsi; o, almeno, gli sforzi che già fanno tanti compagni devoti sono ancora impari al bisogno ed alle possibilità, e perciò noi, con questo giornale, veniamo ad aggiungervi i nostri.
      Occorre indagare le ragioni del nostro insuccesso, e portarvi rimedio.
      Certamente, grandi sono le forze che dobbiamo combattere ed abbattere, immensi i pregiudizi che dobbiamo sradicare, le energie che dobbiamo scuotere; ed era naturale che le illusioni di rapidi, immediati successi che animavano i primi assertori dell’anarchismo si dileguassero al contatto delle dure realtà della vita.
      Ma oltre i ritardi, le oscillazioni, gl’insuccessi causati dalle fatali lentezze dell’evoluzione sociale, vi sono state, secondo noi, errori e deficienze nostre, che avrebbero potuto essere evitate se avessimo avuto una più chiara concezione della via da percorrere, una più coerente attività, una maggiore resistenza contro le mille cause di deviazione...
      Noi siamo nel regime attuale, la minoranza ribelle: una minoranza che è convinta che il male dipenda dalle basi stesse della costituzione sociale e che vuole perciò la distruzione radicale di tutto il sistema.
      Noi dobbiamo dunque suscitare nel popolo la coscienza dei suoi diritti e della sua forza, dobbiamo svelare tutti gli errori, le menzogne, le ingiustizie che formano il fondamento della società presente, dobbiamo sforzarci di propagare, pur tra gli ostacoli e le difficoltà dell’ambiente, il nostro ideale di libertà, di giustizia, di solidarietà umana; dobbiamo favorire tutto ciò che può servire ed educare e migliorare gl’individui; ma non dobbiamo mai dimenticare che, in ultima analisi, la società presente si regge sulla forza brutale, sulla forza delle baionette e dei cannoni, e che è solo con la forza che si potrà risolvere la grande vertenza.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338