Mentre coloro che conservavano chiaro il concetto del fine da raggiungere, e dei metodi che esso fine domanda ed impone, furono impotenti ad arrestare lo sfacelo.
E così non solo non potemmo più determinare delle correnti d’opinione a noi favorevoli, ma quando si sono presentati dei fatti, di fronte ai quali ci conveniva prender partito, siamo restati disorientati, incerti, divisi.
Ma tutto questo è il passato, ed a noi ciò che importa è l’avvenire.
Bisogna rimettersi all’opera con l’energia, l’entusiasmo, lo spirito di sacrificio che già furono doti caratteristiche degli anarchici. Bisogna riaffermare i nostri ideali e la nostra tattica, e spargerne largamente la conoscenza fra le masse. Bisogna far sentire la nostra azione in tutte le manifestazioni della vita sociale. Bisogna coordinare tutte le nostre attività allo scopo che ci prefiggiamo: la rivoluzione per l’anarchia e pel comunismo.
b. Insurrezionismo o evoluzionismo?40
È vecchio tema quello di rivoluzione e evoluzione, continuamente discusso, e continuamente rinascente, a causa sopratutto dell’equivoco prodotto dal vario significato che si può dare alle due parole. La parola evoluzione a volte si prende nel senso generico di cambiamento ed allora afferma un fatto generale della natura e della storia sul quale si può discutere dal punto di vista della scienza, ma che non è messo in dubbio da nessuno nel campo della sociologia; a volte si prende nel senso di cambiamento lento, graduale, regolato da leggi fisse nel tempo e nello spazio, che esclude ogni salto, ogni catastrofe, ogni possibilità di esser affrettato o ritardato e sopratutto di essere violentato e diretto dalla volontà umana in un senso o nell’altro, ed allora essa vuole contrapporsi alla parola ed all’idea di rivoluzione.
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Insurrezionismo
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