Ogni località contiene, in date circostanze, un numero limitato d’individui più o meno suscettibili di comprendere e far sue le nostre aspirazioni quindi più grande è la propaganda che si è fatta in un posto e più difficili sono i progressi ulteriori.
Ma noi siamo lungi di aver raccolti, anche nelle località più lavorate, tutti gli elementi disponibili e di averli coltivati quando è possibile – e quel che è più, vi è in Italia un numero infinito di località, vi sono intere regioni, in cui la propaganda anarchica non è mai penetrata. Perciò la rivoluzione, ma una rivoluzione in cui sia ben marcata l’impronta anarchica, può apparire oggi difficile o impossibile. Ma se noi lavoreremo con attività e costanza, se intensificheremo la nostra propaganda nei luoghi dove già esistiamo, se faremo tutto il possibile per penetrare, di vicino a vicino, nei paesi dove siamo ancora ignorati, noi potremo presto coprire gran parte d’Italia di una rete di gruppi anarchici capaci d’intesa e d’azione concentrata. E allora, se avremo la volontà ferma di fare la rivoluzione, di farla noi, di farla oggi, allora le occasioni non mancheranno… e se mancheranno le creeremo.
2. LA SETTIMANA ROSSAa. La rivoluzione in Italia. La caduta della monarchia sabauda41
Non sappiamo ancora se vinceremo, ma è certo che la rivoluzione è scoppiata e va propagandosi.
La Romagna è in fiamme, in tutta la regione da Terni ad Ancona il popolo è padrone della situazione. A Roma il governo è costretto a tenersi sulle difese contro gli assalti popolari; il Quirinale è sfuggito, per ora, all’invasione della massa insorta, ma è sempre minacciato.
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