Se non scoppiasse, vorrebbe dire che le forze contrastanti nel seno stesso del movimento si sarebbero neutralizzate ed avrebbero dato modo alla reazione di ricacciarci indietro e di vivere ancora fino alla prossima crisi.
Può esservi tra gli avversari del regime borghese chi non comprende come oggi l’interesse supremo è quello di salvare la rivoluzione?
Ma la rivoluzione perchè? Per la dittatura di Lazzari, per la repubblica di Pirolini?
Lasciamo andare. Pirolini si ricorderà che per fare la repubblica bisogna cacciare il re solamente quando il re se ne sarà già andato; e il buon Lazzari è troppo vecchio per farci paura.
Vi sono pericoli maggiori che n. g. forse conosce e disdegna enumerare; ma vogliamo noi, per paura che la rivoluzione non riesca quale noi la vorremmo, sottometterci indefinitamente alla dittatura borghese? Certamente la prossima rivoluzione, la rivoluzione imminente, non sarà anarchica se non in proporzione del nostro numero, del nostro valore, della nostra preparazione.
E noi, perchè essa sia più anarchica possibile, dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi, intensificare la nostra propaganda, consolidare le nostre organizzazioni, penetrare maggiormente in mezzo alle masse e cercare di spingerle il più possibile nella nostra direzioneMa con tutto questo, è certo che noi non istituiremo da un giorno all’altro l’anarchia su tutto il globo terracqueo.
L’anarchia non si fa per forza: volerlo, sarebbe la più balorda delle contraddizioni. L’anarchia trionferà in tutta la sua pienezza quando tutti saranno anarchici.
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