Si tratta di quello che dobbiamo e dovremo far noi, se non vogliamo lasciare il monopolio dell’azione pratica ad altri, che indirizzerebbero il movimento verso orizzonti opposti ai nostri. Quindi necessità di studi e di preparazione per poter realizzare il più possibile delle nostre idee a mano a mano che si opera la demolizione.
Questo, almeno, per chi pensa, come me, che l’anarchia sia una cosa da fare, e non semplicemente da sognare.
e. Individualismo e organizzazione53
La risposta di Adams al mio articolo del n. 13 mi fa vedere ch’io non riuscii a bene esprimere il mio pensiero, e m’induce quindi ad aggiungere qualche schiarimento.
Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi anarchismo individualista e anarchismo comunista sono la stessa cosa o quasi”.
A questa mia affermazione si può opporre, lo so, mille testi e non pochi fatti di sedicenti anarchici individualisti i quali dimostrerebbero che tra anarchici individualisti ed anarchici comunisti vi è addirittura un abisso morale che li divide. Ma io nego che quella specie di individualisti possa includersi tra gli anarchici, malgrado ch’essi amino chiamarsi tali.
Se anarchia significa non governo, non dominio, non oppressione dell’uomo sull’uomo come mai può chiamarsi anarchico, senza mentire a se stesso ed agli altri, uno che vi dice francamente che per soddisfare il suo Io opprimerebbe gli altri senza scrupolo alcuno e senza altro limite che quello segnatogli dalla sua forza? Egli può essere un ribelle, perchè si trova in posizione d’oppresso e lotta per diventare oppressore, come altri più nobili ribelli lottano per distruggere ogni genere d’oppressione; ma anarchico non può esser di certo.
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Individualismo Adams
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