Ed io convengo perfettamente con lui; ma mi pare ch’egli si sbagli quando pensa che se quello ch’egli desidera non si è fatto finora, o si è fatto poco e male, sia la colpa degli “individualisti”.
Secondo me la colpa è di uno stato d’animo degli anarchici che li ha fatti riluttanti ad ogni piano pratico di azione e che deriva da errori teorici propagati fin dalle origini del nostro movimento. E questi errori dipendono da una specie di provvidenzialismo naturale, che ha fatto credere che le vicende umane avvengono automaticamente, naturalmente, senza preparazione, senza organizzazione, senza piani preconcetti. Come molti di noi credono che la rivoluzione verrà da sè, quando i tempi saranno maturi, per opera spontanea della massa, così credono pure che dopo la rivoluzione la spontaneità popolare basterà a tutto e che non v’è bisogno di prevedere e di preparare nulla. E questa è la ragione dei mali che Adams lamenta, e non già gli “individualisti” che dopo tutto sono sempre stati in mezzo a noi una scarsissima minoranza, generalmente senza credito e senza influenza.
Non sono stati gl’individualìsti che hanno inventata la massima, secondo me diametralmente opposta al vero, che “l’anarchia è l’ordine naturale”!
5. IL GOVERNO RIVOLUZIONARIO E LA DITTATURA DEL PROLETARIATO
a. La dittatura del proletariato54
Carissimo Fabbri,
...Sulla questione che tanti si preoccupa, quella della dittatura del proletariato, mi pare che siamo fondamentalmente d’accordo.
A me sembra che su questa questione l’opinione degli anarchici non potrebbe esser dubbia, ed infatti prima della rivoluzione bolscevista non era dubbia per nessuno.
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Adams Fabbri
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