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      Se invece s’incomincia con l’espropriazione completa, allora borghesi non ve ne sarà più; e tutte le forze vive del proletariato, tutte le capacità esistenti saranno impiegate nell’opera di ricostruzione sociale.
      Del resto, in un paese come l’Italia (per applicare il già detto al paese in cui svolgiamo la nostra attività), in un paese come l’Italia, dove le masse sono pervase da istinti libertari e ribelli, dove gli anarchici rappresentano una forza considerevole, più che per le loro organizzazioni, per l’influenza che possono esercitare, un tentativo di dittatura non potrebbe essere fatto senza scatenare la guerra civile tra lavoratori e lavoratori e non potrebbe trionfare se non per mezzo della più feroce tirannia.
      Allora, addio comunismo!
      Non v’è che una via possibile di salvezza: la Libertà.
      d. Bolscevismo e anarchismo57
      Dopo circa due anni da quando fu scritto, il libro di Luigi Fabbri a proposito della rivoluzione russa conserva tutta la sua freschezza e resta il lavoro più completo e più organico che io conosca sull’argomento. Anzi gli avvenimenti posteriori che si sono svolti in Russia sono venuti a confermare il valore del libro dando un’ulteriore e più evidente conferma sperimentale alle deduzioni che il Fabbri cavava dai fatti allora conosciuti e dai principi generali sostenuti dagli anarchici.
      Materia del libro è un caso particolare del vecchio eterno conflitto tra libertà e autorità che ha riempito di sè tutta la storia passata e travaglia più che mai il mondo contemporaneo, e dalle cui vicende dipende la sorte della rivoluzione in atto e di quelle che stanno per venire.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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