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      Non bisogna dunque, secondo me, disfare nulla di quello che esiste. Bisogna aggiungervi dell’altro: e quest’altro sia fatto in modo che risponda ai bisogni del momento. Non si aspetti l’iniziativa degli altri: che ciascuno prenda le iniziative che crede nella sua località, nel suo ambiente, e cerchi poi, colle dovute precauzioni, di collegare la propria alle altrui iniziative per arrivare a quell’intesa generale che è necessaria per un’azione che valga. Siamo, è vero, in un momento di depressione. Ma oggi la storia cammina veloce: apprestiamoci per i prossimi avvenimenti.
      c. La fallita ricerca di alleanze60
      ... Noi abbiamo sempre ricercata l’alleanza di tutti quelli che vogliono fare la rivoluzione per potere abbattere la forza materiale del comune nemico, ma abbiamo sempre altamente proclamato che questa alleanza doveva durare solo il tempo dell’atto insurrezionale, e che subito dopo o magari, se possibile e necessario, durante la stessa insurrezione cercheremmo di attuare le idee nostre opponendoci alla costituzione di qualsiasi governo, di qualsiasi centro autoritario, e trascinando le masse alla presa di possesso immediata di tutti i mezzi di produzione e di tutta la ricchezza sociale ed all’organizzazione diretta della nuova vita sociale conformemente al grado di sviluppo ed alla volontà delle stesse masse nelle varie località.
      Purtroppo i partiti sovversivi autoritari italiani han mostrato di non avere capacità e voglia di fare la rivoluzione e dureranno a non potere e non volere farla sino a quando saranno affetti dalla lue parlamentaristica.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338