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      No! le cose non si accomodano da sè, e le masse, fino a che non saranno illuminate, sono materia bruta, buona, secondo che i coscienti ed i volenti le guidano, per ogni opera bella come per ogni mostruosità.
      In fondo, resta sempre vero il proverbio che “il mondo è di chi se lo piglia”, cioè favorisce gli uni o gli altri, cammina avanti o indietro secondo gl’impulsi che riceve. Ma a volerselo pigliare si è in molti e per scopi vani e contrastanti. Bisogna quindi che si tenga conto di tutte le forze operanti per dirigerne la risultante il più possibile verso la propria meta.
      Sapere quello che si vuole, misurare quello che si può, ed invece di perdersi nei sogni, preparare un programma pratico applicabile mano mano alle questioni che giornalmente si presentano e non già buono solo per quando l’anarchia sarà fatta. Ecco quello che occorre.
      Santo è l’ideale; ma esso non si realizza da sè per “leggi storiche” o per interventi provvidenziali. C’è una via, o piuttosto ci sono delle vie per giungere all’ideale, e queste vie noi ci proponiamo specialmente di studiare.
      In alto i cuori.
      I tempi sono tristi, e dalle parole che dicono alcuni nostri collaboratori in questo primo numero spira una certa aria di pessimismo. Ma non importa. Il pessimismo, quando non è vile adattamento, quando è coscienza delle difficoltà, serve a meglio temprare gli animi alla lotta.
      La grandezza degli ostacoli sia la misura dello sforzo che tutti dobbiamo fare.
      f. Dopo un eventuale trionfo insurrezionale63
      Io non parlerò del modo come può essere combattuta ed abbattuta la tirannia che oggi opprime il popolo italiano.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338