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      Noi dobbiamo dunque combattere l’autorità ed il privilegio, ma profittare di tutti i benefici della civiltà; e nulla distruggere di quanto soddisfi, sia pur malamente, ad un bisogno umano se non quando abbiamo qualche cosa di meglio da sostituirvi.
      Intransigenti contro ogni imposizione ed ogni sfruttamento capitalistico, noi dovremo essere tolleranti con tutte le concezioni sociali che prevalgono nei vari raggruppamenti umani, purchè non ledano la libertà ed il diritto uguale degli altri; e contentarci di progredire gradualmente a misura che si eleva il livello morale degli uomini e crescono i mezzi materiali ed intellettuali di cui dispone l’umanità – facendo, questo s’intende, il più che possiamo – con lo studio, il lavoro, la propaganda, per affrettare l’evoluzione verso ideali sempre più alti.
      Io ho qui sopra prospettato dei problemi più che delle soluzioni; ma credo di avere esposto succintamente i criteri che debbono guidarci nella ricerca e nell’applicazione delle soluzioni, le quali saranno certamente varie e variabili a seconda delle circostanze ma dovranno sempre uniformarsi, per quanto dipende da noi, ai principi basilari dell’anarchismo: nessun comando dell’uomo sull’uomo, nessuno sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo.
      Ai compagni tutti il compito di pensare, studiare, prepararsi – e farlo sollecitamente ed intensamente, perchè i tempi sono “dinamici” ed occorre tenersi pronti per ciò che può accadere.
      2. GRADUALISMO. CHIARIMENTI, DIVERGENZE ED ERRORIa. Rimasticature autoritarie70


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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