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      L’importante, l’immediatamente urgente è l’organizzazione della vita materiale, la soddisfazione cioè dei bisogni primordiali ed il lavoro che a quei bisogni deve provvedere. Poichè quello che non riusciremo noi a fare ed a far fare con metodi nostri sarà fatto necessariamente da altri con metodi autoritari.
      L’anarchia non si realizzerà se non quando si saprà vivere senza autorità, ed in quelle proporzioni in cui si riuscirà a fare a meno dell’autorità.
      Ma ciò non vuoi dire che bisogna, come il Carrone pensa o crede ch’io pensi, “aiutare in caso di rivoluzione il partito più affine colla speranza che questo faccia meno reazione durante l’opera nostra di sostituire il bene al male”.
      Noi possiamo avere rapporti di cooperazione coi partiti non anarchici finché abbiamo con loro un nemico comune da combattere e che non potremmo abbattere da soli; ma dal momento che un partito va al potere e diventa governo, noi non possiamo avere con lui che rapporti di nemico a nemico.
      Certamente noi abbiamo interesse, finchè esiste un governo, che questo sia il meno oppressivo, cioè il meno governo possibile. Ma la libertà, anche una libertà relativa, non si ottiene da un governo aiutandolo. Si ottiene solo facendogli sentire il pericolo di troppo comprimere.
      4. IL RUOLO DEL MOVIMENTO ANARCHICOa. Revisionismo anarchico?78
      ...Premetto che di “atti di contrizione” non ne ho fatto alcuno. Io potrei facilmente documentare che quello che dico adesso sono andato dicendolo da anni; e se ora v’insisto di più ed altri vi fa più attenzione di prima si è perchè i tempi sono più maturi, in quanto l’esperienza ha persuasi molti, i quali prima si pascevano di quel beato ottimismo kropotkiniano, che io solevo chiamare “provvidenzialismo ateo”, a scendere dalle nuvole e tener calcolo delle cose quali sono, tanto differenti da quelle che si vorrebbe che fossero.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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