Se gli anarchici vogliono agire efficacemente fra la concorrenza dei diversi partiti bisogna che si approfondiscano, ciascuno nel ramo in cui si sente più adatto, nello studio di tutti i problemi teorici e pratici del lavoro utile.
Ancora. Noi non siamo più in tempi ed in paesi in cui bastava ad una famiglia un pezzo di terra, una vanga, un pugno di semi, una vacca ed un po’ di galline per vivere soddisfatta. Oggi i bisogni si sono moltiplicati e complicati in modo enorme. L’ineguale distribuzione naturale delle materie prime obbliga ogni agglomerazione d’uomini ad avere rapporti internazionali. La stessa densità della popolazione rende, nonchè miserabile, assolutamente impossibile la vita dell’eremita, se fossero molti ad avere di quei gusti.
Noi abbiamo bisogno di ricevere i prodotti di tutto il globo, noi vogliamo la scuola, la ferrovia, la posta, il telegrafo, il teatro, la pubblica igiene, il libro, il giornale, ecc.
Tutto questo, che è il frutto della civiltà, bene o male funziona: funziona a vantaggio principalmente delle classi privilegiate, ma funziona; ed i benefici possono con relativa facilità essere estesi a tutti, quando fosse abolito il monopolio della ricchezza e del potere.
Vogliamo noi distruggerlo?
O siamo in grado di organizzarlo subito in modo migliore?
La vita sociale, specialmente la vita economica non ammette interruzione. Bisogna mangiare ogni giorno, bisogna ogni giorno alimentare i fanciulli, i malati, gl’impotenti; e vi sarebbe anche chi dopo aver fatto le schioppettate durante la giornata vorrebbe la sera andare al cinema.
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