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      E, come è naturale in un movimento quale è il nostro, che non riconosce autorità di uomini e di testi ed è tutto fondato sulla libera critica, varie sono le opinioni e varia la tattica seguita.
      Così, alcuni dedicano tutta la loro attività a perfezionare e predicare l’ideale, senza poi troppo guardare se sono compresi e seguiti e se quell’ideale sia o non applicabile nello stato attuale della mentalità popolare e delle esistenti risorse materiali Essi, più o meno esplicitamente ed in gradi che variano da persona a persona, restringono il compito degli anarchici, oggi alla demolizione degli attuali istituti oppressivi e repressivi, domani alla vigile sorveglianza contro il costituirsi di nuovi governi e nuovi privilegi, trascurando tutto il resto, che è poi il grave, ineluttabile ed improrogabile problema della riorganizzazione sociale sopra basi libertarie. Essi credono, per quel che riguarda i problemi di ricostruzione, che tutto si accomodi da sè, spontaneamente, senza preparazione precedente e senza piani prestabiliti, grazie ad una mitica capacità creativa della massa, o in forza di una pretesa legge naturale per la quale, non appena eliminata la violenza statale ed il privilegio capitalistico, gli uomini diventerebbero tutti buoni ed intelligenti, sparirebbero subito gli antagonismi d’interessi, e l’abbondanza, la pace, l’armonia regnerebbero sovrane nel mondo.
      Altri invece, animati soprattutto dal desiderio di essere, o sembrare pratici, preoccupati dalle prevedibili difficoltà della situazione all’indomani della rivoluzione, consci della necessità di conquistare l’adesione del grosso pubblico, o almeno di vincerne le ostili prevenzioni causate dall’ignoranza dei nostri propositi, vorrebbero formulare un programma, un piano completo di riorganizzazione sociale, che rispondesse a tutte le difficoltà e potesse soddisfare quelli che, con frase tradotta dall’inglese, han preso a chiamare “l’uomo della strada”, cioè l’uomo qualunque che non ha partito preso, non ha idee determinate, giudica a volta a volta secondo che è ispirato dalle passioni e dagli interessi del momento.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338