Dunque noi dobbiamo combatterlo con la parola, aspettando che si presenti l'occasione di distruggerlo coi fatti. Se poi le nostre forze bastano o no a quest'opera; se l'occasione tarda e frattanto il popolo langue e si scoraggia; se il popolo seguirà o no la nostra iniziativa; se le nostre idee si attueranno oggi o di qui a mille anni; o se per avventura siano troppo semplici e astratte per essere applicate, – tutto ciò non ci riguarda. Affermiamo le idee: esse troveranno la strada di attuarsi. Il popolo ammirerà la nostra coerenza e verrà a noi. E se anche non venisse, se pure le nostre idee dovessero non attuarsi nè ora nè mai, noi avremo fatto il nostro dovere. I mezzi termini ci indeboliscono, corrompono, dividono: la verità sola, detta tutta intera e senza ambagi, ci può salvare».
Prima di tutto, questo modo di ragionare implica il convincimento che essi soli, gli anarchici astensionisti, siano nel vero, che posseggano tutta intera la verità, e che non c'è che un modo di risolvere la questione sociale, ed è quello da essi proposto.
Poi, il ragionamento è radicalmente sbagliato. Le idee non valgono per se stesse, ma per l'azione che esercitano sulla sorte degli uomini.
Una verità che non si può attuare, non può essere perfettamente vera; un partito che non riesce a guadagnare alla sua causa la moltitudine, ha sbagliato strada. La lotta deve avere un fine immediato; dove tanti milioni di nostri simili soffrono giornalmente, è insensatezza consumare le proprie energie in guerricciole di partito e in quisquilie accademiche.
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Anarchismo e democrazia
Soluzione anarchica e soluzione democratica del problema della libertà in una società socialista
di Errico Malatesta - Francesco Saverio Merlino
pagine 122 |
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