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      Finora il socialismo anarchico alla fin fine, non č stato che il socialismo antiparlamentare; perchč allora continuare a chiamarlo anarchico?
      L'astensione degli anarchici non č da confrontare con quella, per esempio, dei repubblicani. Per questi l'astensione č una semplice questione di tattica: si astengono quando credono imminente la rivoluzione e non vogliono distrarre forze dalla preparazione rivoluzionaria; votano quando non hanno di meglio da fare, ed il loro meglio č molto ristretto poichč rifuggono per ragioni di classe dalle agitazioni sovvertitrici degli ordini sociali. In realtą essi stanno sempre sul buon cammino: essi vogliono un governo parlamentare e gli elettori che conquistano adesso sono sempre buoni per mandarli un giorno alla costituente.
      Per noi invece, l'astensione si collega strettamente con le finalitą del nostro partito. Quando verrą la rivoluzione (fra mille anni, s'intende, ci badi il procuratore del re) noi vogliamo rifiutarci a riconoscere i nuovi governi che tenteranno d'impiantarsi, noi non vogliamo dare a nessuno un mandato legislativo e quindi abbiamo bisogno che il popolo abbia ripugnanza delle elezioni, si rifiuti a delegare ad altri l'organizzazione del nuovo stato di cose, e quindi si trovi nella necessitą di fare da sč.
      Noi dobbiamo far sģ che gli operai si abituino, fin da ora, per quanto č possibile, nelle associazioni di ogni genere, a regolare da loro i propri affari, e non gią incoraggiarli nella tendenza a rimettersene in altri.
      MERLINO per ora dice ancora che le elezioni debbono servire come mezzo di agitazione, che gli eletti socialisti non debbono essere legislatori, e che la lotta importante si deve fare nel popolo, fuori del parlamento.


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Anarchismo e democrazia
Soluzione anarchica e soluzione democratica del problema della libertą in una societą socialista
di Errico Malatesta - Francesco Saverio Merlino
pagine 122