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      E la differenza sostanziale è questa: autorità o libertà, coazione o consenso, obbligatorietà o (ci si perdonino i neologismi) volontarietà. È su questa questione fondamentale del supremo principio regolatore dei rapporti interumani che bisogna intendersi, o almeno discutere, tra democratici e anarchici; poichè, se non vi è intesa su di essa, non vi può essere intesa sulle questioni speciali di organizzazione, e quand'anche si arrivasse ad un accordo a parole, come quello a cui arriverebbe MERLINO , si scoprirebbe presto che l'accordo s'è fatto adoperando le stesse parole in sensi diversi.
      Scendiamo alla pratica. Supposto che domani il popolo fosse padrone di sè (non si allarmi il Fisco, poichè si tratta di semplici supposizioni) dovrà esso nominare un potere costituente, che decreterà una nuova costituzione, che farà la legge, che organizzerà la nuova società? Oppure la nuova organizzazione sociale dovrà sorgere, dal basso all'alto, per opera di tutti gli uomini di buona volontà, senza che a nessun o sia dato il diritto di comandare e d'imporre? In altri termini, per servirci della frase consacrata, bisogna conquistare, oppure abolire i pubblici poteri?
      Si può parteggiare per l'uno o l'altro metodo, si può anche cercare qualche cosa d'intermedio, come pare desidererebbe MERLINO , ma non si può, quando si cerca di arrivare ad una conciliazione tra democratici ed anarchici, tacere quello che è il loro dissenso fondamentale.
      E per oggi basta. Ritorneremo sulle dottrine e sulle tendenze di MERLINO , quando ci occuperemo, in uno dei prossimi numeri, del suo libro recente: «Pro e contro il socialismo».


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Anarchismo e democrazia
Soluzione anarchica e soluzione democratica del problema della libertà in una società socialista
di Errico Malatesta - Francesco Saverio Merlino
pagine 122

   





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