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      In tal modo avreste fatto meglio che prepararvi a combattere la tirannia socialista, l'avreste prevenuta e impedita. A me insomma non garba che noi regoliamo il nostro modo di pensare e la nostra propaganda in opposizione a quello che pensano o dicono – o diranno e faranno – i socialisti-democratici; mi parrebbe di fare come quei due individui che camminassero a braccetto, e di cui l'uno zoppicasse da una gamba e l'altro credesse, per fargli equilibrio, di dover zoppicare dall'altra. Lasciamo questi giuochi di equilibrio e andiamo diritti, perdio, alla nostra mèta.
      Dunque esaminiamo la questione della conciliazione fra collettivismo, comunismo, democrazia socialista ed anarchismo, senza il partito preso di non riescirvi.
      Voi dite che la «sintesi e conciliazione tra comunismo e collettivismo, per gli anarchici si può dire un fatto compiuto», tanto vero che essi si chiamano oggi, in gran parte, anarchici-socialisti. Dunque siamo d'accordo.
      Io però vi fo notare che molti anarchici si chiamano oggi socialisti e non comunisti nè collettivisti, non perchè siano convinti, come son convinto io, che comunismo e collettivismo non possono star da sè, ma devono completarsi a vicenda, ma piuttosto perchè o sono incerti, o pur essendo comunisti e collettivisti in pectore, non credono la questione tanto importante da doverne fare un casus belli. Per essi è una questione di tolleranza reciproca: io invece parto dalla critica del collettivismo e del comunismo per arrivare ad un terzo sistema, o sistema misto.


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Anarchismo e democrazia
Soluzione anarchica e soluzione democratica del problema della libertà in una società socialista
di Errico Malatesta - Francesco Saverio Merlino
pagine 122