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      Italiani! Un'insurrezione lombarda era un desiderio, una speranza: ora è un fatto; un fatto che bisogna aiutare con tutte le nostre forze, un fatto in cui tutto quanto è riposto, un fatto del quale se non profittiamo siamo disonorati, perduti.
      Italiani! in Lombardia.
     
      A ROMA, GENNAIO-FEBBRAIO 1849
     
      LE DUE COSTITUENTI(10)
     
      L'idea della Costituente italiana secondo le basi del programma toscano, si era diffusa come una parola che, rivelata ad un tratto, corrisponde a un sentimento che già da lungo agitava l'anima di tutti, e piú o meno chiaramente improntava di sé ogni movimento italiano, dalle dimostrazioni che hanno imposte le Riforme, alla gloriosa quanto infelice insurrezione del marzo.
      La Costituente nazionale italiana: ecco la parola che fanno pochi giorni suonava sulle labbra di tutti i romani. Non vi è angolo dello Stato che non abbia levato la voce per proclamarla. Noi notiamo con gioia questa espressione del sentimento d'unità che anima le nostre provincie.
      Ma ad un tratto la fuga di Pio IX lasciava Roma senza governo, ed ella doveva cogliere questa occasione per liberare se stessa e l'Italia da una piaga mortale nel suo passato, da un inciampo terribile nel suo avvenire: il principato misto.
      Immediata non poteva essere la convocazione della Costituente italiana, e importava portar subito nel terreno dei fatti compiuti la decadenza del vecchio potere, l'inaugurazione del nuovo.
      Importava che il paese riconoscesse con un fatto il principio della sovranità popolare: ogni dilazione minacciava di rinvigorire la reazione, intralciare il nuovo ordinamento, e — un ritorno al vecchio sistema essendo impossibile — precipitare il paese nell'anarchia.


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Pagine politiche
di Goffredo Mameli
pagine 67

   





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