L'imparzialità e il rispetto che il giornale si propone per ogni opinione coscienziosamente sentita e professata non gli impediranno di parlar franco e di tenere una linea di condotta politica propria e determinata.
Prima e indispensabile dote nei suoi candidati esso cercherà quell'onestà personale e pubblica che fa d'un uomo politico un apostolo, d'un'opinione una credenza, d'un partito una religione. Noi vogliamo uomini che sentano quello che dicono: rifiutiamo quell'abitudine d'ipocrisia, che ad una nazione rivocata or ora alla vita, propone per principio di rigenerazione, per primo dogma politico la menzogna sistematica. Noi vogliamo la verità, crediamo che in lei sola stia la forza.
Noi facciamo poco conto delle parole, moltissimo della vita di un individuo. Scruteremo nei nostri candidati i fatti passati; elimineremo gli uomini che o per tristizie o per inettezza hanno mancato all'onore ed agli interessi del paese; non appoggeremo che i nomi di coloro il cui passato ci sia pegno per l'avvenire. Per quanto breve sia stata la nostra vita politica pure fu feconda di tanti avvenimenti e purtroppo di tante delusioni e sventure da cui dobbiamo almeno trarre l'utilità dell'insegnamento.
Noi veneriamo le persone esperimentate da lunghe prove e nondimeno i tempi di rivoluzione logorano le riputazioni cosí rapidamente, che la nostra fiducia si rivolge massimamente alla facile intelligenza, alla vergine coscienza ed alla energia della gioventú.
Noi combatteremo l'influenza d'ogni ordine privilegiato, d'ogni casta qualsiasi.
| |
|