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      Questo accentrerà in lei la vita dell'intera penisola. Coi sacrifici con cui le altre provincie acquistano la patria, Roma richiamerà alla luce del Campidoglio le sue grandi tradizioni: tradizioni di grandezza e di libertà. Chi oserà pronunciare il nome di un uomo o d'una dinastia sul suolo in cui dormono le ossa dei tribuni romani?
      Coordinare il progresso della libertà e della democrazia cogli interessi provinciali e questi colla grande opera della nazionalità — ecco la via segnata dalla Costituente — ecco la méta che noi le abbiamo imposta, e per cui noi dobbiamo cercare uomini che abbiano cuore e mente per proseguirla.
     
      PROCLAMA AI POPOLI DELLO STATO ROMANO(12)
     
      Non è nostro ufficio raccomandarvi di scegliere a deputati uomini per energia, per intelligenza, per core, per indipendenza di posizione capaci di rappresentarvi degnamente nella Assemblea generale delle provincie. Noi non siamo tutti romani; benché non crediamo che nessuno nato in Italia sia straniero in terra italiana, riconosciamo in ogni modo che voi soli potete giudicare precisamente del valore degli individui, dei bisogni municipali ove siete nati e vissuti.
      Ma badate bene che il vostro voto non peserà solo sulle sorti delle vostre provincie, ma su quelle dell'intera penisola.
      A' dí nostri massimamente non si può essere buoni romani senza essere buoni italiani; l'ordinamento di una provincia che non armonizzasse coi bisogni, colle tendenze della nazione, non solo sarebbe dannoso a questa, ma anche a quella. L'interesse della parte non può essere disgiunto dall'interesse del tutto.


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Pagine politiche
di Goffredo Mameli
pagine 67

   





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