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      Essi sono capitanati dal General Ferrari, sicché il nome del capo, il valore e la devozione alla patria dei soldati ci affidano della molta speranza che può in loro riporre il paese.
      Altra ottima disposizione fu quella di organizzare tosto militarmente i giovani profughi del Lombardo-Veneto, che a rischio della vita fuggono a turbe la divisa austriaca, e vengono mendicando presso i loro fratelli pane ed armi per vivere e combattere.
      Tali soldati, che come disertori, non possono sperare di esser considerati quali prigionieri di guerra, son gente che sa di dover vincere o morire al suo posto.
      Nello stesso tempo — e questo a nobile richiesta delle stesse provincie — fu diramato ordine di mobilizzare la Guardia Nazionale. Il Popolo che domanda in massa di avere il suo posto al fuoco nel caso si abbia a difendere la rivoluzione contro la reazione e lo straniero, mostra quanto, e come in modo veramente Romano, si ami la libertà tra noi.
      Conviene sperare che questa opera di cosí vitale importanza acquisti tutto il necessario ordinamento ed estensione. Finora la Guardia Nazionale non rappresenta che, direi cosí, tanti corpi staccati quante sono le città o villaggi: si scorge a prima vista quali inconvenienti ciò produrrebbe in caso di un generale mobilizzamento, mentre l'accentrarla e il farne un'armata sarebbe cosa difficile nel momento del pericolo, e ne renderebbe piú lenta e meno vantaggiosa l'azione; per provvedere a tal uopo dovrebbe istituirsi una commissione centrale di organizzazione, e mobilizzazione della Guardia Nazionale, la quale preparasse quell'ordine, con cui dovrebbe questa milizia disporsi in campagna.


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Pagine politiche
di Goffredo Mameli
pagine 67

   





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