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      — Menzogna, gridiam noi, mille volte menzogna! Coloro che, malgrado gli antichi governi servitori dell'Austria, scendevano a combattere e versavano il loro sangue piú prezioso per l'indipendenza d'Italia, non sono inetti, non sono codardi. No, perché Montanara, Curtatone, Vicenza, Roma, Bologna e Livorno son là solenne testimonianza di indomito valore, di determinata volontà.
      Non per tornare alle antiche vergogne e subire il dominio dell'Austria voi bandiste i Proconsoli Austriaci; ma per rimuovere gli ostacoli piú difficili all'impresa sublime, ma per concorrere insieme al comune riscatto.
      Voi darete prove, ne siam certi; e tosto e tali che imporranno silenzio e rispetto ai nemici della vostra bandiera, infonderanno gioia e speranza nel cuore dei vostri amici.
      Ma il tempo incalza fieramente e i fortunosi eventi addimandano decisione e prontezza. I giorni, le ore, i minuti diventano preziosi. Al rombo dei bronzi che tuonano intorno a noi, intorno a voi, s'agita e freme l'intera Penisola conscia del supremo pericolo. Da un lato sta la libertà ed ogni bene, dall'altro la schiavitú e la miseria. La patria pende nel terribile evento. Un raccapriccio si solleva a questo pensiero e tale che se alcun senso penetrasse oltre tomba, le ossa dei nostri martiri si scuoterebbero negli antichi e nuovi sepolcri.
      Oh! gloriosi giovani del battaglione della morte che in Legnano deste la vita per la salvezza della patria, un fremito certo agita i sacri vostri resti, e lo spirito anelo spazia nella memoranda pianura in cerca della nuova battaglia contro gli antichi nemici.


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Pagine politiche
di Goffredo Mameli
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