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      PROEMIOGOFFREDO MAMELI
      NELLA VITA E NELL'ARTE
     
      Manibus date lilia plenis.
     
      Quando si pensa agli anni del nostro risorgimento politico, tornano a mente ardori e bollori di popolare entusiasmo; bandiere ad ogni finestra e coccarde ad ogni petto; giubbe e calzoni di velluto nero, con cinture di cuoio lucido; cappelli alti di testiera e larghi di falda, con piume tricolori di lana, tessute su verghette di fil di ferro; e grida ed inni a perdifiato, e fatti pochi o disordinati, presto anche finiti, dove in isterili proteste, e dove in nulla; tutto ciò davanti ad un nemico campeggiante in armi, dalle prime paure fatto feroce, ed avido di ricattarsene, mentre da parte del popolo sollevato era necessaria unità d'indirizzo e di comando, non diffidenze e discordie; né, per contro, tutte le discordie evitabili, né tutte le diffidenze irragionevoli; onde, per colpa di tutti e di nessuno, ogni cosa andò a male. Questo il complesso delle memorie, nella mente di coloro che erano in quel tempo fanciulli. Ma le memorie non sempre sono fedeli, perché non governate dal raziocinio, non disciplinate e guidate e corrette da una severa disamina. Leggendo e raffrontando, i ricordi confusi vengono a chiarirsi, a precisarsi, ed anche in molte parti a trasformarsi: certe note minori e superficiali del quadro spariscono, o vanno estenuate nell'ombra; altre, non prima avvertite, e pure essenziali, vengono in luce; le cause vere s'intendono, i giudizi si formano e logicamente si svolgono; si conchiude allora, malinconicamente, ma coll'onesto compiacimento della giustizia resa: quel moto non era maturo, ma non fu per ciò meno necessaria la prova: non ne rimase già un pugno di ceneri, come d'un fuoco di paglia: nel concorrere di tante anime d'ogni regione a sperare, a soffrire, ed anco ad errare insieme, fu il grande profitto che piú non aveva a disperdersi; vogliam dire l'unità della patria moralmente ottenuta, insieme coll'insegnamento opportuno a compierla di fatto, cansando errori che alla prima prova non era stato possibile evitare.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902, pagine 446