E similmente, se nei due abbozzi l'arcivescovo di Genova è calato al titolo di vescovo, nel secondo vediamo già una maggior cura di particolari storici; ad esempio, nella scena del quarto atto, tra Gastone e Teresa, ov'è narrata secondo la storia l'entrata solennemente minacciosa di Luigi XII in Genova, e secondo la storia accennata la festa da ballo offerta dai nobili di parte Francese al re vincitore. Finalmente, nell'atto quinto, Teresa entra in carcere con un permesso del signore di Ravenstein, storicamente noto come governatore di Genova. Cosí a poco a poco l'elemento storico sarebbe venuto a compenetrare la tela che aveva ordita l'autore, con evidente forza drammatica, scegliendo bene il suo protagonista, e dandogli proporzioni tragiche, nella rovina degli alti disegni e delle care speranze.
Condotto a termine, questo Paolo da Novi, avrebbe avuto un gran successo sulle scene Italiane? Non so: ricordo intanto che la storia Genovese non ha mai avuta in teatro quella fortuna che toccò alla Veneziana, per merito di due drammi del Byron, se non forse, e piú, per le fosche tinte che sul governo aristocratico di Venezia aveva addensate il Daru, preparando lo sfondo alle tragiche scene. Ed anche è da pensare, poiché i drammi Veneziani della scuola romantica sono andati anch'essi in oblio, è da pensare, dico, che questi drammi storici, ove è troppo nota la dolorosa fine dei protagonisti, coll'inevitabil tetraggine del buio carcere, e la spiacevole apparizione del carnefice, se anche possono fare un certo senso al primo tratto, non durano poi molto nel favore delle platee, mobili sempre, anche quando sian lusingate nei gusti piú grossi.
| |
Genova Gastone Teresa Luigi XII Genova Francese Teresa Ravenstein Genova Paolo Novi Italiane Genovese Veneziana Byron Venezia Daru Veneziani
|