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      Ma quell'A poteva anche significare l'Armeno: coll'Armenia, manco male, non c'era pericolo di proteste diplomatiche. Quegli allegri revisori lasciavano passare piuttosto una zaffata al governo di casa: e i foglietti volanti non si vietavano questo conforto, no, davvero; che anzi ci pigliarono gusto.
     
      IV.
     
      Non racconterò le vicende di quei giorni, infiammati da tante speranze, turbati da tante ansietà: solo accennerò il necessario. Già sul finire del '46, tra gli studenti dell'Ateneo Genovese si era formata una riunione letteraria, ove si trattavano temi di storia e di letteratura civile; e naturalmente v'ebbe parte principale il Mameli, che vi lèsse di storia e di critica, disputando nobilmente coi piú operosi tra i suoi condiscepoli. La riunione divenne ben presto una associazione; era tale nel '47, e saldamente costituita si rivelò il dicembre di quell'anno, nella ricordata processione solenne del popolo Genovese al santuario di Oregina, ove gli studenti si mostrarono ornati il petto delle fronde di querce, strappate agli elci secolari del piazzale della Pace, donde avean prese le mosse. Dalla Pace, per inneggiare alla guerra; l'antitesi non è ricercata; si offre da sé. Nel sodalizio studentesco i presidenti si alternavano, finché si stette nelle dispute letterarie e dottrinali: assunto il carattere politico, l'associazione elesse unico presidente il Mameli, con lui partecipando a tutti i moti che seguirono le riforme Albertine, Leopoldine e Pontificie. Le Albertine, ricordiamolo, furono del 30 ottobre 1847; e già nel principio del settembre, cedendo ai consigli che gli porgeva Lord Minto in nome del Palmerston, Carlo Alberto aveva scritta al conte di Castagneto, presidente d'un Comizio Agrario in Casale, la lettera famosa donde scattava cosí fuori del tema la frase: "Se la Provvidenza ci manda la guerra dell'indipendenza d'Italia, io monterò a cavallo coi miei figli, e mi porrò alla testa del mio esercito". Quelle parole d'infallibil promessa, appena conosciute in Genova, scaldarono gli animi.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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