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      Cosi sono venuto nella risoluzione di dar tutto, anche i getti informi, le idee fugaci, gli scatti momentanei. Già, di lungamente elaborato, di limato, come si dice, non ebbe nulla: anche i canti piú famosi, divulgati lui vivo, sono improvvisati alla vigilia delle grandi occasioni, o nel mezzo di commozioni violente. Aveva il fuoco sacro nell'anima; e appare in tutte le cose sue, comunque, riuscite. Che cosa potesse, dicono bene i frammenti, le idee subitanee, che spesso rivelano, alla guisa dei lampi, una vasta distesa di terre, come a dire il regno del suo stesso pensiero. In qual modo si fosse egli venuto formando a tanta bontà di promesse, dicono le sue letture, gli appunti suoi, donde ci balza agli occhi la imagine di un grande studioso. E perché la morte ne ha fatto un simbolo della gioventú Italiana, scaldata ai primi soli della speranza, tutto venga alla luce quanto si è conservato di lui, mostrando come si fosse accinto al glorioso cammino, e come gli sia mancato il tempo, non l'ala, a salire piú alto. Sarà un capitolo di vita intellettuale, e insieme di storia Italiana, che si racconta da sé, per documenti sinceri. Non temerò dunque le critiche ad un metodo, che non poteva senza pericolo esser diverso. Gran cosa, ed unica desiderabile, che s'impari ad amar meglio questo gentile Goffredo, che visse d'amore purissimo per tutte le cose belle e grandi; e lo intendano cogli uomini anche le donne Italiane, alle quali si può dire con parole di lui, sgorgate come un singhiozzo dal labbro


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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