Sacriam l'avel dei martiriRaccolti all'urne a lato,
Noi vi cerchiamo il fato,
La fede ed il valor.
La pianta che, o fratelli,
Nutre fra questi avelliLe radiche, non muor(54).
Presso a quest'ossa, o giovaniChe all'avvenir vivete,
La sanguinosa paginaQui del dover leggete.
O gelidi vegliardi,
Si fa per voi già tardi:
Fra pochi giorni in braccioAl fatal nulla andrete:
Ah, piú per poco avreteLa vita da offerir.
Qui tutti! a questa scolaChiediam la gran parola,
La scienza del morir.
Oggi ha due anni, videro(55)
Pregar la madre accanto,
L'ultima volta, i figli,
E una gentil, che il piantoPer non scorarli tenne,
E il mesto addio sostenneSenza arrestarli. Martire
In pochi dí la piaVinta dal duol moría
Di libertà e d'amor(56).
Voi che sui cor regnate
- S'ama cosí! - gittateSovra quest'urna un fior.
Soli quei prodi scesero
- Onta ai fratelli! - in campo,
Qual la diffusa tenebraRompe solingo un lampo.
Ma anche in quel giorno amaroCredettero, sperâro,
Morir gridando Italia,
Piangendo sui perduti,
Pregando pei caduti,
Pensando all'avvenir(57).
Col sangue del Divino
Trafitto, un Cherubino
Raccolse quel sospir.
Lo serba nel gran caliceCol gemito dei forti,
Col sangue delle vittime,
Dei santi che son mortiPel Vero, pei fratelli
Ai preti, ai re, ribelli:
Nel giorno del giudicio,
Saetta pei potenti,
Rugiada pei credentiSul mondo il verserà.
Nel nome dei Bandiera,
Lo giuro, la grand'EraPromessa arriverà.
DANTE E L'ITALIA
ODE(58)
Disonorata te. . . . . . . . . . . .
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Italia Divino Cherubino Vero Bandiera
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