Sulle macchie di sangue fraterno;
Cancellò gli odî antichi in eterno,
Che diviser le nostre città.
Un'idea ci risplende nei volti:
Come un uomo, in un giuro raccolti,
Al conflitto fatal si verrà.
Sotto il peso de' proprii peccati,
Sul suo trono tremante curvato,
Il signor dei bargelli scettratiPresentí l'appressarsi del fato,
La tempesta che sorge lontana...
E prepara dall'algida tanaSgherri e forche, palladio dei re.
Delle schiere primiere sull'ormeNuova schiera di barbare torme
Sui Lombardi dall'Alpe scendé.
Guai a voi! Vi son anni fatali,
Giorni sacri a tremende vendetteCompie il secolo, e furon ferali
Ai vostri avi le Liguri vette.
Noi giurammo; quest'anno di gloria,
Consecrato di un'altra vittoria,
Alle etadi future mandar.
Noi giurammo, a quest'anno di gloria,
Nell'ebbrezza di un'altra vittoria,
Non piú udita ecatombe sacrar.
GLI APOSTOLI(65)
NOI fra il volgar tripudioTacenti contristati,
Pei vôti archi del tempioInnanzi a Dio prostrati,
Pregammo pei fratelli:
Ci dissero ribelli,
Tolsero a incrudelir.
Ma colla fede in coreAlzammo il guardo impavido;
Nel mezzo del terroreCredemmo all'avvenir.
Tra i fiori nascondeanoDella viltà l'impronte:
Quelle rose del vizioStrappammo lor di fronte;
Parlammo di battesimo,
D'una virtú novella,
Che come spada penetraE l'anime affratella;
Destammo dalle ceneriI prodi e le memorie,
Le libertà, le glorie,
Il vindice furor.
Ma intorno si miraro;
Ed eran tanti. Risero,
Né loro parve amaro,
Diviso, il disonor.
Allor nelle vigilieDelle sudate notti,
Siccome da fantasimiI sonni ci fur rotti:
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Lombardi Alpe Liguri Dio
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