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      Fin le donne guerrier si faranno.
     
      Via sorgiamo dagli ozii codardi!
      Che si attende, a brandire le spade?
      Il nemico ha le nostre contrade;
      Sono nostri fratelli i Lombardi;
      Nostro il sangue che scorre sul Po.
      Ogni giorno nell'ozio passato,
      Di vergogna, di pianto è segnato;
      Ogni istante un eroe ci costò.
      Mano all' armi ; ecc.
     
      O fratelli di patria, di fede,
      Tutti intorno alla santa bandiera!
      A ogni gente è segnata da un'Era:
      Ma a chi è nato in Italia, a chi credeNell'Italia, il Signor l'affidò;
      Perché il fren delle sorti fu datoSolo a Roma; ministra del fato
      Roma sola il Signore creò.
      Mano all' armi ; ecc.
     
      Qual le mura di Gerico infranteRovinar nanzi all'Arca del patto,
      Se il vessillo del nostro riscattoPassi innanzi all'Austriaco gigante,
      Tosto a terra il gigante cadrà.
      Non vedete? è di fango il colossoCol suo fulmine Dio l'ha percosso
      Oh, toccatelo, e polve sarà.
      Mano all' armi; ecc.
      SUONÒ L'ORA
     
      INNO(76).
     
      Principes et sacerdotes congregatisunt contra verbum Dei.
      Nolite arbitrari, quoniam veniinferre pacem.
     
      SUONÒ l'ora; stringiamoci a schiera!
      Dio discese nel grembo alla terra,
      E v'infuse il suo Verbo, ch'è un'Era;
      D'un dí nuovo ecco l'alba foriera.
      Congregati, sacrilega guerraPreti e re fanno al Verbo di Dio.
      Ma è l'arena, che sperde il torrente;
      Ma un delirio è dell'empio il desío.
      Un pensiero colleghi ogni gente,
      Ed infranto ogni giogo cadrà.
      Una sola è la bandieraDi chi crede, di chi spera,
      E v'è scritto Umanità.
     
      Ci tradisce chi unirci non tenta,
      Chi con noi libertà non sospira,
      Chi non odia dei re la sementa,
      Chi fra i popoli semina l'ira.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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