Se questa illustre Povera
Viene a morir di stento,
Udrebbe il mondo intento.
Pane chiedea Venezia,
E niuno un pan le dié.
Dio la difenda e il Popolo,
Se l'han venduta i re.
Date a Venezia un obolo,
Voi che sperate ancora;
Che non credete un nugoloPossa offuscar l'aurora.
Se i Papi e i Re convenneroIn guerra aperta o infinta,
E una giornata han vinta,
Che cosa è un giorno a un popolo?
Ma quei che ci ha tradito
È il masnadier ferito,
Che manda ancora un rantolo,
Ma ha già la morte in sé.
A Dio dinanzi e al Popolo.
Che cosa sono i re?
Passano gli anni e gli uomini,
Ma dura eterno il vero.
Stolto chi tenta i popoliFermar nel lor sentiero;
Più stolto ancor chi il giovineVessillo dei risorti
Fida ai morenti, o ai morti!
Con molto sangue e lagrimeEi pagheranne il fio;
Perché la via di Dio,
Qual della luce il raggio,
Splendida e dritta ell'è.
Crediamo in Dio, nel Popolo,
Sono un sepolcro i re.
AL CAMPIDOGLIO(81)
AL Campidoglio! il Popolo
Dica la gran parola:
Daghe i Romani vogliono,
Non piú triregno e stola;
Se il Papa è andato via,
Buon viaggio, e cosí sia;
Non morrem già d'affanno,
Perché fuggì un tiranno,
Perché si ruppe il canapeChe ci legava il pié.
Viva l'Italia e il Popolo,
E il Papa che va via!
Se andranno in compagnia,
Viva anche gli altri re
Al Campidoglio! il Popolo
D'esser tradito è stanco;
Non vuol parole dubbie;
Si parli chiaro e franco.
Il Papa, ch'è inspirato,
Fe' senno, e 'se n'è andato.
Gli altri han da far lo stesso;
Devono andargli appresso,
E starsene da sé.
Viva l'Italia e il Popolo,
E il Papa che va via !
Se andranno in compagnia,
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