All'orecchio di chi volaNelle braccia dell'amore?
Lesto lesto il cavalieroPer i lunghi corridoi
Non badava ai passi suoi,
Come assorto in un pensiero;
Quando ei giunse in una chiesa,
E di frati in cappe nere,
Alternando Miserere,
Doppia fila v'era stesa.
Tra sé disse: "errai la via";
Si fe' il segno della croce;
Pregò un poco a bassa voce,
E si alzò per andar via.
Prega ancora, o cavaliereDisse un frate a lui vicino;
Non errasti nel cammino;
Questo è tempo di preghiere
.
Ei si volse da quel lato;
Guardò il volto dell'ignoto:
Avea un occhio senza moto,
E pregava inginocchiato.
- "Ma colà, che si preparaDa quei frati, padre mio?
Ed il frate: - "prega Iddio;
È una bara
.
- "Forse è morta qualche suora?"
Son per lei queste preghiere?
Ripeteva il cavaliere.
- "Non ancora!".
- " Sono atteso, padre; l'oraSi fa tarda.... Sul mattino
Debbo andarmene; è vicino....
- "Prega ancora!" -
III(85)
......A voiLego il tesor che sol mi resta ancora:
Sprezzo ed odio a' stranier. Questa parolaIn sé racchiude la memoria, e l'arra
Della nostra grandezza.
IV.
Ella levossi, io mi levai.... Quel voltoChe non doveva riveder piú mai,
Lungamente io mirava. Ed ella strinseColla destra il mio braccio; onde quel tocco
Si diffuse per tutta la persona,
Ed ogni fibra s'agitò convulsa(86).
V.
O giovinetta, il roseoNastro, che l'auree chiome
Stringeati, è mio. Con vigileCura io lo serbo, come
Piuma caduta a un lucidoDel cielo abitator.
Quale la tua memoria,
Sempre io l'avrò sul core:
Pure nel dí novissimo,
Del nastro dell'amore,
Al mio confuso, il cenereAcchiuderà l'avel.
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Miserere Iddio
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