Per un istante almen si taccia. SoloOr conosciam due nomi : Itali e Franchi.
VESCOVO.
(a Verrina e ad altri capi)
Ognun di voi sino alla morte or giuriDifendere la patria.
VERRINA.
Il giuro.
PANSA.
Il giuro.
(Gli altri pongono la mano sull' Evangelio,
l'un dopo l'altro. Il Doge parte; molti lo seguono.
Si avanzeranno, partendo, verso la scenaVerrina e Pansa, come continuando un discorso
già cominciato),
VERRINA
È impossibil, ti dico. E chi potríaLe parole piú sante, anzi il cospetto
D'un popol che lo grida padre e doge,
Mentir? mentir con volto imperturbato?
Oh! (con calore) ti ripeto, è una menzogna.
PANSA.
E quandoVedrai... vedrai cogli occhi tuoi l'infame
Patto, dal Papa di sua man vergato,
Nol crederai neppur?
VERRINA.
Allora... allora,
Forza mi fia : ne avrò dolor, doloreMolto crudel, ma il crederò. Ma questo
Patto è una fola : non esiste.
(cercando di persuader anche sé stesso).
PANSA.
Or dianziDarmel promise.
VERRINA.
(con furore). Ebben, da che Dio vollePormi tra i vili, sarò un vile anch'io.
La patria mia difendere col sangueGiurai, ma non difender Paolo. S'oggi
Un'altra volta a Genova un tirannoIl ciel destina... uno stranier fia meglio!
S'odia con men dolore uno stranieroChe un Italiano. E poi, su questa terra,
La straniera tirannide mai semprePresto nel proprio sangue si sommerse;
La dittatura nazionale in veceDurò piú lungamente. Io son, che debbo
Il passaggio vietare a' Franchi.... Ebbene,
Quando de' miei propri occhi avrò l'infameLettera vista, aprirò a' Franchi il passo.ATTO SECONDO.
L'amore.
La scena è in casa di Paolo.
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