TERESA.
La partenza di chi?
GASTONE.
Di me.
TERESA.
Tu parti?
GASTONE.
Sí, certamente.
TERESA.
E quando?
GASTONE.
Alla primieraAurora.
TERESA.
Che di' tu? Domani? Ah, burli.
GASTONE.
Ti par che trescar possa, allor ch'io parloDi separarmi da una cara, e tanto
Amata?...
TERESA.
Ma un'amata non si lascia.
È impossibile. Ah, no, non parti... è un giuoco,
Un crudel giuoco che mi festi... E puoiForse partire?
GASTONE.
E perché no? Già molteDonne che amava abbandonai.... D'amore
Presto risanan le ferite. Un breveE pur dolce dolore in sulle prime
T'occupa il core, e poscia un altro oggettoTi fa il primo scordar. Cosí tra poco
A te avverrà per me. Scordasti Paolo:
Me scorderai per altri. Noi Francesi
Molto le donne amiam, perché similiD'indole molto a noi ...
TERESA.
Le vostre donne;
Non, perdio, le Italiane. O Paolo, Paolo!
Io t'ho tradito per costui!
GASTONE.
Perdona,
S' io fui costretto il crudo annunzio darti.
Credi, men dolse molto. Io ben sapeaChe avresti pianto, e dolorato assai.
Molte ne vidi piangere.
TERESA.
Non io.
Ben l'intendo: d'amore i fiori tostoAvvizziscono, e allor convien gittarli.
E come d'altri tu per altri amori,
Presto Teresa oblierai; Teresa
Te presto oblierà per altri amori.
GASTONE.
Ben fai, a moderare il tuo dolore.
Quando non si può vincere la sorte,
Convien vincer sé stessi.
TERESA.
Io non mi vinco.
Tu stesso lo dicesti: il cor di donna
È come il core d'un Francese; tostoAma, e tosto dimentica. Gastone,
Ve' s'io son buona! Ad ingannarti il duoloDella cruda partenza, io vo' cantarti
Una lieta canzone.
(Canta la stessa canzone che cantò nell'atto secondo).SCENA III.
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