La daga a un lato, all'altro avea lo stile.
PRIMO CARC.
Gesus Maria, che vista!
SECONDO CARC.
Ora tu stessoPensa come rimasero. Lo stile
Cavò, e lo pose sopra un tavolinoAd ognun la sua parte
ei disse ; e il brandoMostrò al marchese, e a madonna lo stile.
PRIMO CARC.
Gesus Maria!
SECONDO CARC.
Messer, disse il marchese,
Voi volete una sfida! E sia; ma il brandoIo non mi trovo al fianco, e vado a tôrlo;
Ci batteremo a tutta oltranza" - "Amen"
Rispose Paolo: l'altro uscí, siccomePer tôr la spada, e, chiuso l'uscio indietro,
Chiamò gente. Bargelli, carcerieri,
V'eravamo in cinquanta, e niente mancoVi volea.
PRIMO CARC.
Credo bene.
SECONDO CARC.
Apriam la porta,
Ed entriamo. Madonna era in un cantoSvenuta.
PRIMO CARC.
E non a torto.
Ei ci guardavaVenir, ridendo con un cotal ghigno
Da far paura a un paladino. QuandoGli fummo presso, cominciò d'intorno
A menare la daga a dritta e a manca.
Bello signore Iddio! parea un demonio.
Basta, fu preso. Ma qualcun s'avanza.
È proprio lui.(114)
(Entra Paolo tra le guardie. Le guardiee i due carcerieri partono).SCENA III.
PAOLO solo.
PAOLO.
Io son l'infermoChe sognava vagar di primavera
In un campo di fiori, e si risvegliaSopra il letto di morte. Strinsi al seno
Una diletta, e m'ha tradito; al senoStrinsi un amico, e m'ha tradito. Io dissi
Alla mia patria: "vieni, sul camminoDella gloria io t'avvio; l'ultima stilla
Per te del sangue io verserò, sul fronteTi porrò un serto glorïoso tanto
Che al suo splendor scolorirà l'anticoSerto di Roma". E anch'essa m'ha tradito;
M'ha tradito essa pur.
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Maria Maria Paolo Iddio Entra Paolo Roma
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