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      Di tradire, o fuggir. Ma tremi: un giornoForse, o ch'io spero.... Ah sí, verrà quel giorno.
      Oh, per esso darei.... darei il sangue,
      Darei la vita, l'anima, te stessaDarei, Teresa, per quel giorno in cui
      Quanti stranieri ardîr dell'Alpe i gioghi,
      Quanti stranieri ardîr del mar le vieVarcar, discesi a profanar le nostre
      Itale valli, tutti io li potessiSterminati veder; il giorno in cui
      Italia tutta in un pensier raccoltaLe sue cento città suonar facesse
      Dei Vespri di Sicilia. Ah, dormi ancoraPer pochi istanti, o mio furor, nel petto;
      Nell'occulto del core e nel silenzioL'odio matura, e la vendetta. Dio
      Solo, non occhio di mortal, discerneIl fòlgor che s'ingenera nel nembo:
      In un istante ei si rivela, ed arde.
      GASTONE.
      (fra sé)
      Se oggi non l'ho, la mia fatica è vana,
      E pericolo forse della vita.
      (forte)
      Pria che il nemico sopraggiunga, è d'uopoIntenderci col Papa.
      PAOLO.
      Certo.
      GASTONE.
      AlloraIo partirò prima che cada il giorno.
      PAOLO.
      Gastone, ascolta. Tu nasci d'infidoEd odïoso popolo; ma godi,
      Che il lungo carcer tollerato, e il lungoOdio de' tuoi ripudiar ti fênno
      La tua barbara patria. Nel lavacroDel dolore ogni colpa si cancella;
      Ed ei solo potea dalla tua fronteLa natia macchia cancellar. Fratello,
      Se non di patria, a me sei d'odio; e fortiSon dell'odio i legami, e mi son sacri
      Come i legami dell'amor. Ti affidoGrave cura, o Gastone. Tu di Giulo
      Alla corte n'andrai: un'altra voltaEi scuoterà con le man sacre l'urna
      Delle sorti del mondo. In fondo, e molto,
      Della grand'urna sta la nostra; e vuolsiMolto agitarla, perché venga al colmo.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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