Morí in Genova, il 12 febbraio 1880).
ALL'ITALIA.
Dura, Italia, ne' fati; e sia rugiadaNelle viscere tue de' figli il sangue.
Onta ai fratelli, se il valor digrada,
E il fatal lauro alla tua fronte langue.
Mitra e scettro vociando, alla tua spadaScemar tenta la punta un volgo esangue
Ma l'inganno crudel non ti süada,
Onde, vecchio, il leon trasmuta in angue.
Lascia inani memorie, a cui non crede.
L'avvenir, che di nuove orme si stampi,
Alla spersa Sionne Iddio concede.
Noi con libero Marte ardimmo i campi;
E la fede era in noi. Una è la fede,
Perché ne' vili e ne' tiranni avvampi(128).
B. B.
- Prega la Santa Vergine, o diletto; -
Ed io la Santa Vergine pregai.
- La tua mente divaga in altro affetto;
Che tu m'ami, nol pensa, e nol di' mai.-
Ed io posi la mente ad altro obbietto,
E non dissi d'amarla; eppur l'amai.
E l'amo sempre, e sempre il mio concetto,
Come luce in favilla, in lei trovai.
Povera giovinetta! il mio doloreElla comprende; e mi vorría felice;
E forse... che ne costa a quel suo core!
Oh, non ditelo a lei; ma la pendiceChe là sul lago si diponta in fuore,
Troncherà al mal la sua prima radice.
B. B.
II.(129)
Si rialza,
E deride la man della Sventura
Che invan lo calca.
Divisa ogni forza in fisica e morale, prevalente è la prima nei paesi settentrionali, in quelli del mezzogiorno la seconda.
MÜLLER, Introduzione.
L'uomo precede in eccellenza, come in potere, agli altri animali e a tutte le create cose, che il suo ingegno a sé sottomette. Solo capace d'innalzarsi a riconoscere un autore della natura, egli sta, fra gli enti a lui sottomessi, insigne di prerogative simili a quelle onde pompeggiano nelle monarchie i favoriti del regnante.
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