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      DISCORSO CRITICOLETTO ALLA ASSOCIAZIONE DEGLI STUDENTI GENOVESI
      IL 25 APRILE 1847(158)
     
     
      1. Nel presentare alcune osservazioni sul lavoro del signor Castagnola, tacerò le debite lodi sull'ordinamento e l'eleganza della dicitura, per riguardarlo il piú presto possibile sotto l'aspetto che pare principalmente scelto dall'autore; trascurerò pertanto la parte puramente letteraria, ed entrerò tosto nella storico-filosofica.
      2. Stabilirò colle sue parole l'idea intorno a cui s'aggira il suo discorso "i lavori pacifici del monarca legislatore son dunque piú gloriosi e durevoli che gli alti fatti d'armi del conquistatore". E qui, comparate le distrutte città, le desertate campagne, i campi bagnati di sangue da molti popoli lacrimato, col pacifico fiorir della nazione da savie leggi moderata, pargli poco equa la distribuzione della lode negli storici sí antichi che moderni; mentre crede che essi profondano piú facilmente la loro ammirazione allo splendore delle vittorie, che al tranquillo sviluppo di quelle leggi che regolano le costituzioni sociali.
      3. Perocché, essendo la gloria quasi un guiderdone che i popoli tributano ai loro benefattori, questo guiderdone dev'esser maggiore, quanto il beneficio costa minor prezzo di sangue e di dolore, ed è piú durevole.
      4. Forse non bastevolmente osservando che, comparata la lunga barbarie dei popoli Scitici e Germanici col rapido progresso della civiltà Europea, è difficile il non ripeterla per la massima parte dall'elemento Romano con cui si fusero, pargli delle san.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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