..... E il suo brando è sempre là, fiammante, intatto, come il dì ch'ella ve lo posò, attendendo, per raccoglierlo, che Dio la chiamasse per iniziare la terza èra del mondo.
Mostrare come l'Idea della seconda Italia trapeli indistinta, come raggio fra nubi, tra i secoli barbari, poi come, prima nell'Alighieri, poscia nella nazione progressivamente s'incarnò; quali cause ne impedissero un piú pronto sviluppo, non entra nell'indole di questo discorso, e forse ci si presenterà in appresso occasione di trattarne distesamente. Ciò che ci giova notare, si è che poco dopo la caduta di Napoleone Bonaparte il suo incremento si mostra rapido piú che mai, e l'anelito si tramuta in un volere, e il desiderio in una fede; e più recentemente predicata dal genio, posta in armonia col grande avvenire umanitario, dalla speculazione discende all'azione, si santifica del martirio, e l'ispirazione del profeta diventa il fremito d'un popolo.
Nello stesso tempo le lettere anch'esse concorrono, direi cosí, quasi inconscie alla grand'opera. Manzoni negli Inni Sacri e nelle Tragedie compie una intiera rivoluzione letteraria. Caduti i Petrarchisti e i Frugoniani, s'incomincia a comprendere che l'Arte è una forza; che non è un diletto, ma un apostolato. Però da quel momento le lettere s'informano e s'incolorano delle varie opinioni che si agitano nella grande quistione sociale; e si confondono colla politica, o almeno le si appressano tanto, che dà un solo punto amendue possono contemplarsi.
Non è certo animo mio di scrivere un ragionamento sugli ultimi anni della storia d'Italia: solo mi parve acconcio toccare sommariamente alcune idee, che mi paiono principali, e che mi permetteranno esser piú breve nell'esporre sommariamente i principii che regoleranno politicamente e lette.
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