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      . Noi siamo ora dal fatto confermati nella nostra opinione.
      Al domani (ieri) nuovi scontri accadeano per la città. Ma le nuove ci giunsero cosí varie e contradittorie, che noi non possiamo darne dettagli. Ci vien detto che un soldato delle Real Navi sia gravemente ferito. Noi doloriamo coll'anima questo fatto, e non sapremmo trovar parole abbastanza acerbe per chi n'ebbe colpa. La vita di un nostro fratello ci è sempre cosa sacra; ma l'attentare alla vita di un soldato, mentre si aspetta di momento in momento il segnale della battaglia, è un delitto di lesa nazionalità.
      Aggiungeremo ancora due parole di considerazione circa questi fatti. Che cosa sperano coloro i quali vanno organizzando questi assassinii? Di condurre ad un movimento precipitato, colla provocazione? o di ridurre al silenzio, col terrore, gli uomini della libertà? Vista mancare, nell'occasione del ratto di De-Boni, la politica del sotterfugio, si è dunque deciso di ricorrere ai metodi del Borbone di Napoli? Si è cominciato colla viltà; si continua col delitto. Cosí va bene. Noi contempliamo questi mirabili sforzi di chi sente sfuggirsi la vita; li contempliamo coll'anima dolorosa, perché costano sangue Italiano.
      Noi vorremmo che la parola ci escisse calda dalle labbra, come ci ferve nel core, per consigliare quanti hanno veramente a cuore i destini dell'Italia, a non accettare questo lurido guanto, gittato da chi sente che non potrà gittarlo domani. Consigliamo il Circolo a tenersi lontano da ogni pensiero di reazione, ma a continuare le sue sedute.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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