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      Ma d'altra parte i partiti si sono troppo sviluppati in questi ultimi tempi, per poterli arrestare con un'idea negativa, come è quella di "aspettare a guerra finita". Sicché convien dare alla insurrezione Lombarda una bandiera, e una bandiera che possa essere accettata da tutti i partiti. Tale ci pare quella della sovranità popolare, la quale si traduce, nella pratica, nelle parole: "Assemblea Costituente Italiana". Noi diciamo che il principio della sovranità popolare è generalmente accettato da tutti i partiti, giacché oramai il diritto divino ha perduto totalmente il credito, e gli scrittori monarchici non si difendono dal partito contrario, che sostenendo la monarchia essere il governo voluto dalla maggiorità del popolo. Noi non discutiamo sulla verità dell'ipotesi; ma notiamo solo ch'essi, invocando un tacito mandato popolare, ammettono implicitamente il principio della sovranità popolare, principio che hanno comune coi repubblicani, giacché questi ne fanno primo, anzi unico dogma delle loro credenze politiche.
      Cosicché la parola "Assemblea Costituente" ci par l'unico grido politico che possa sollevarsi nella guerra Lombarda, senza tradire la causa Italiana, senza offendere nessun partito d'opinioni coscienziosamente sentite. Frattanto il paese dovrebbe esser governato da giunte d'insurrezione, le quali si occupassero di combattere il piú efficacemente possibile l'armata Austriaca. Tale maniera di governo ha inoltre il vantaggio dl essere la meglio acconcia a promuovere e condurre la guerra d'insurrezione, guerra che, assalendo il nemico, non in un punto solo, ma su molti, esige molti centri d'azione.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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