Il popolo divori coll'insurrezione i suoi nemici, e decida delle sue sorti colla Costituente.
LA COSTITUENTE IN TOSCANADAL DIARIO DEL POPOLO, N.. 73: OTTOBRE 1848
Una grande opera s'è compiuta in Toscana; perocché là primamente si va incarnando nella pratica l'idea da cui sola può sperar vita e grandezza l'Italia. Mentre a Torino Vincenzo Gioberti va rompendo l'ultima lancia pel regno dell'Alta Italia, come se le conseguenze di questa cupidità d'una dinastia non fossero piaghe ancor sanguinanti, e per la federazione dei principi come se l'Italia non li avesse già visti confederati sui campi Lombardo-Veneti, la parola "Costituente Italiana" è suonata ad un tratto alle orecchio dell'imbecille Granduca, calda del fremito del popolo; e il Granduca ha dovuto prendersela in pazienza, e schiuderle i gabinetti governativi(175). Questa dovrebbe essere una lezione per coloro i quali hanno l'anima cosí misera, che non sanno concepir, niente di grande, senza cadere in delirio, e sognar pugnali, fucilate, ghigliottine, mari di sangue. Il pensiero unitario è già divenuto presso che un fatto in una delle principali provincie Italiane, senza niente di ciò, giacchè la Costituente Italiana, come già abbiamo detto, è l'espressione pratica della parola "Unità", unico retaggio lasciato ai caduti nepoti dalla grandezza Romana, raccolto da Dante, e serbato, sacra tradizione, da quanti grandi ebbe la nostra terra, e a' dí nostri ridotto a dogma nazionale dall'anima piú potente e piú pura che ora viva in Italia, da Giuseppe Mazzini.
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