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      Abbiamo già visto nella prima guerra a che ci abbia condotto la guerra dei principi, ed ora non possiamo piú calcare la stessa via, sotto pena di meritare la stessa sventura. Alla vigilia della battaglia Dio ha lanciata fra il popolo la parola della salute, ha schiacciato sotto di lei uno dei troni Italiani. È dovere di quanti amano efficacemente la patria raccogliersi intorno a questa bandiera. Viva la Costituente Italiana!
      ITALIANI, IN LOMBARDIA!
      DAL DIARIO DEL POPOLO, N.° 75; OTTOBRE 1848(176)
     
      Italiani! La misura è colma. L'ora è suonata. Su, in nome di Dio e del Popolo! È il grido di Mazzini. La guerra sta per diventar generale: su varii punti della terra Lombarda, generosa terra e tanto vilipesa, è già cominciata. Non è piú la guerra di quei che capitolano; non è la guerra di quei che nella vittoria per l'indipendenza non veggono che l'acquisto di territorio, di quei che a metà cammino tradiscono; è la guerra santa del popolo; è la guerra che si combatte per l'acquisto della nazionalità e libertà nostra conculcata; è la guerra che sola può rigenerare davvero l'Italia.
      Italiani! Chi non sente fremere il cuore in petto, al grido di Mazzini, chi non s'alza risoluto, pronto a porvi la vita, chi non anela all'ora del combattimento, quegli è indegno di libertà, è indegno di avere una patria. Ah no! gl'Italiani non diano il tristo esempio, lo spettacolo allo straniero, di venir meno nell'ora suprema del pericolo.
      L'opera del tradimento sta per essere distrutta dal coraggio dei prodi Lombardi.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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