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      Prime occupazioni dell'Assemblea Romana ci paiono assicurare, svolgere, aumentare le istituzioni liberali. E innanzi tutto essa deve apprestarsi a sanzionare definitivamente, come base di governo per l'avvenire, il gran fatto della sovranità nazionale; deve dare al paese quell'ordinamento politico, che è consentaneo colla sua grande tradizione e col suo stato presente. Anche le maggiori libertà municipali, preparate dal defunto Ministero o volute da un bisogno prepotente in Italia, aspettano da' nostri rappresentanti una definitiva consacrazione. Da essi noi attendiamo del pari ordini migliori nell'amministrazione della giustizia civile e criminale, che soprattutto ne garantiscano dalla lentezza, dall'indisciplina e dalla corruzione attuale. Provvedere a che siano diffusi i beneficii dell'istruzione, principalmente popolare; aiutare la progressiva emancipazione del povero; migliorare la condizione del contadino coll'impiego di capitali che fecondino la terra ch'egli coltiva; schiudere nuove fonti di ricchezza aprendo strade e favorendo industria e commercio; queste sono le opere in cui deve provarsi la nuova Assemblea, queste le condizioni del mandato per gli uomini che voi onorerete col vostro suffragio.
      Altra quistione esiste, agitata e decisa omai in varie parti d'Europa, che qui si presenta piú facile a sciogliersi, offrendosi un terreno vergine, e ingenti risorse da porre a partito. Non v'ha forse paese piú infelice e trascurato nella sua posizione economica, piú inceppato dalle mani morte, nella circolazione e produzione della ricchezza.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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