Il cattolicismo non potrà mai dirsi indipendente, finché il duplice carattere del suo capo ne assoggetterà alle influenze diplomatiche sin l'elezione, finché gli interessi materiali, che egli come principe non può disconoscere, si troveranno a cozzo coi doveri spirituali; e quegli stessi, i quali nei nostri fatti piansero compromessa la libertà spirituale del Papato, confessano che il potere temporale è tutt'altro che condizione di libertà pel pontefice, mentre questa stessa libertà è compromessa da una dimostrazione, da un tumulto.
Perché il regno sia temporale colla libertà del capo della Religione, è necessario: 1.° che tal regno non abbia mai interessi materiali, i quali si trovino in urto cogli interessi religiosi; 2.° che egli non si trovi mai complicato colla diplomazia all'estero; 3.° che egli non risenta dei commovimenti politici all'interno. Ma queste sono condizioni impossibili. Dunque il Papa non può esser sovrano temporale.
D'altra parte il governo temporale non può essere un governo di preti; e ognuno concede ch'egli vuol essere indipendente da ogni influenza ecclesiastica. Che questo pure non sia possibile, si scorge a prima vista; ed oltre ciò ne abbiamo una prova incontrastabile nell'intero regno di Pio IX. Dal momento che egli fu obbligato a dare la Costituzione, ogni suo atto è una nuova prova dell'impossibilità della posizione che gli si voleva fare. L'incompatibilità dei due poteri torna continuamente a contrasto. Egli come principe temporale fu spinto in una via, mentre come papa era trascinato in un'altra: il primo carattere gli poneva intorno un potere laico e responsabile, intanto che il secondo lo circondava di monsignori e cardinali.
| |
Papato Religione Papa Pio IX Costituzione
|