Il Generale
GIUSEPPE AVEZZANA
Noto che il testo è di pugno del Mameli. Il quale, stato quei tre' giorni al fianco del Generale, dettò per lui la seguente lettera pubblica, la cui minuta, con cancellature, si ritrovò ne' manoscritti del Poeta:
Genovesi,
La Città è riconsegnata all'antico governo. Voi sapete che ciò non dipese da me.
Genova insorse un momento, e quel momento resta documento di ciò che possa il popolo quando vuole davvero. L'insurrezione ridusse un numeroso presidio, forte di organizzazione e di posizioni, a capitolare; tenne un'intera armata alle porte; e anche oggi ella non entra che per trattato col vostro Municipio.
Forse Genova poteva piú; forse la sua perseveranza avrebbe potuto pesare decisivamente sui destini dell'Italia.
Ad ogni modo, la nazione vi è riconoscente della solenne protesta contro le vergogne governative dell'infausta guerra, di un'ora di eroismo fra le viltà di cui pur troppo il vostro governo sparse la fronte dell'Italia in faccia all'Europa. Genovesi, la storia ricorderà lungamente le vostre barricate.
Dio renda efficace e fecondo l'esempio.
In quanto a me, ringrazio quelli animosi che si son battuti al mio fianco, e spero verrà tempo in cui tutti sappiano mostrarsi tali.
Intanto, mi è sufficiente ricompensa la memoria ch'io porto meco delle ore di gloria, la coscienza pura del resto, e la speranza che molti fra voi mi ricorderanno con amore, certi di trovar sempre in me un uomo pronto a morire sotto alla bandiera della libertà, dell'Italia.
Generale GIUSEPPE AVEZZANA.
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