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      La mattina del 5 si trova meglio. Ha polsi piccoli, faccia sparuta, capogiri, sussulti, sub-delirio, beve molto. Alla notte, torna ad infierire il sub-delirio; ride, canta; massimo delirio tutta la notte.
      Il dí 6 luglio, alle sette e mezzo antimeridiane, cantando, quasi conscio di sé, attendendo che gli passasse quell'eccesso nervoso, come lo chiamava, ebbe pochi momenti di agonia(195).
      Il 7 luglio fu fatta una piccola apertura nel ventre, per iniettare l'arsenico. Non si è fatta la sezione, perché volevasi l'imbalsamazione. Io gli tagliai un po' di capelli e un po' di barba, in memoria di tanto ingegno, di tanto amore all'Italia, e di tanta sventura(196).
      Egli mi amava, e mi volle sempre a lui vicino. L'assistevano Cambiaso, Doria, madame Polet e sua figlia. Maestri lo rivide il dí 5: gli fece molta accoglienza.
      L'iniettò con otto oncie di alcool e un'oncia e mezzo d'arsenico nella femorale il dott. Ercolani, in mia compagnia.
      A. BERTANI
      .
     
      Segue, narrando, la signora White Mario:
     
      Assistito da un soldato chiamato da Goffredo
      Pio Nono," Bertani poi l'adagiò nella bara, ove quasi trent'anni dopo ritrovò quel Poeta Eroe..... Fatto questo supremo sforzo, la prepotente volontà del chirurgo si fiaccò. Bertani, per il veleno infiltrato imbalsamando Manara, giace per alcuni giorni gravemente malato, per "una tempesta formicolare," come egli la descrisse scherzando, amorevolmente assistito dal fratello Annibale. Intanto, avvertito della gravezza del pericolo, il vice ammiraglio Mameli giungeva a Roma; ma il figlio era già morto.


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Scritti editi ed inediti
di Goffredo Mameli
Tipogr. Istituto Sordomuti
1902 pagine 446

   





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