Dopo altri discorsi, fu deliberato tra unanimi applausi di mandare per telegramma il saluto della cittadinanza di Roma al suo glorioso difensore, Giuseppe Garibaldi.
Nell'istesso anno 1872, gli studenti della Università di Genova vollero dedicata alla memoria del poeta guerriero una lapide nel patrio ateneo ch'egli aveva col suo nome singolarmente illustrato. L'iscrizione, dovuta incidere a righe piene per adattarsi al beve tratto di parete lasciato libero dalla decorazione architettonica dell'atrio universitario, si riferisce qui nella forma in cui fu primamente dettata:
GOFFREDO MAMELISTUDENTE DI LEGGI NEL LIGURE ATENEO
POCO PIÚ CHE VENTENNE MERITÒ DI ASSOCIARE IL SUO NOMEAL RISORGIMENTO ITALIANO
DA LUI ANNUNZIATO CON INNO IMPERITURO AI FRATELLINÉ SOLAMENTE CANTORE
COME TROPPI ALLORA E POI IN ITALIAVOLLE ALLA CETRA COMPAGNA LA SPADA
CARMI ALTERNANDO E PUGNE VIRILIDAI PIANI DI LOMBARDIA ALLE MURA DI ROMA
OVE IL PIOMBO FRANCESEGLI DIÈ MORTE E ANTICIPAZIONE DI GLORIA
-
AL LORO PREDECESSORE DEL MDCCCXLIXPOSERO QUESTA LAPIDE
GLI STUDENTI DEL MDCCCLXXII
-
A questa dimostrazione di riverente affetto degli Studenti, altre ne seguirono di parecchi sodalizi Genovesi; tra i quali il Circolo Filologico, che nell'Aprile del 1875 dedicò una serata a commemorare il Mameli, coronandone il busto, modellato per quell'occasione dal valente statuario Santo Saccomanno. Grande solennità popolare fu poi quella del 30 Luglio 1876, allorquando, col concorso di molte migliaia di cittadini, fu posta, a cura delle Società Democratiche Genovesi, una lapide commemorativa sulla fronte del palazzo Mameli in via San Lorenzo.
| |
Roma Giuseppe Garibaldi Università Genova Studenti Genovesi Circolo Filologico Mameli Santo Saccomanno Luglio Società Democratiche Genovesi Mameli San Lorenzo
|