E LIRA E SPADA STARANNOGIUSTO SIMBOLO DELLA SUA VITA
SULLA PIETRA CHE UN DÍ GLI ERGEREMOIN ROMA
NEL CAMPOSANTODEI MARTIRI DELLA NAZIONE
- Ed ora, torniamo alcuni anni indietro, per ricordare che il 3 Giugno del 1886 furono nella Università degli Studi, in Genova, inaugurati solennemente due busti; di bronzo il primo, ad onore di Giuseppe Garibaldi, opera commessa dal Corpo Accademico allo scultore Demetrio Paernio; di marmo il secondo, ad onore di Goffredo Mameli, opera dello scultore Federico Fabiani, e dono fatto alla Università dall'avvocato Angelo Graffagni, onor del Foro genovese e già valoroso milite garibaldino in Tirolo. Parlarono nell'Aula Magna, in quella occasione, di Giuseppe Garibaldi l'illustre professore di lettere italiane Emanuele Celesia; di Goffredo Mameli l'editore del presente volume. Non gli si ascriva a vanità la ristampa del suo discorso in queste medesime pagine, poiché esso, che viene a conferma di cose già dette nel proemio della nostra edizione, è finalmente in lode di Goffredo, e ricorda gli uomini che egli piú amò nel palpito luminoso della breve sua vita; nobili figure delle quali è giusto che sia circondato il suo spirito, e con le quali a me par bello il finire.
Signori,
Pochi uomini saranno stati intimamente piú felici di me, che nacqui in tristi tempi e vidi fiorire le prime speranze della patria, seguire i primi ardimenti, le vittorie, ed ahimé, le sconfitte, ma tosto le virili riscosse e i meritati trionfi. Anche ora, se tutto non è lieto nel presente, non posso io ricreare lo spirito nella visione del passato?
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